Per festeggiare il mio compleanno e per ravvivare un po’ il blog, da cui sto latitando da parecchio tempo, oggi vi condivido una delle mie foto preferite del viaggio in Alaska che ho fatto a Settembre.
Avevamo individuato questo orso nel corso del fiume, un po’ più in basso rispetto a noi, e abbiamo cercato di raggiungerlo più volte scendendo a valle e sperando che venisse nella nostra direzione, ma lui ha preferito risalire la collina e andare nel prato, così alla fine lo abbiamo raggiunto in mezzo alla Tundra.
Lui ci ha visto, ci ha dato un’occhiata sonnecchiosa e poi ha continuato a mangiare. Ad un certo punto, evidentemente satollo, ha deciso di mettersi a terra a riposare. Noi in religioso silenzio e pronti a catturare le sue espressioni lo abbiamo praticamente circondato sperando che facesse qualcosa per noi e lui dopo un po’ deve aver avuto pietà delle nostre giunture, perché ha iniziato a giocare con le zampe, deliziandoci con le espressioni più buffe che un orso possa fare.
Questa è una delle pose più divertenti e anche più “umane” che ho avuto modo di catturare, che mostra come gli animali in fondo non sono poi così diversi da noi, né nelle movenze, né nelle attitudini e che ogni individuo ha una sua personalità e un suo modo di fare. Dovremmo quindi fare estrema attenzione quando parliamo, nel nostro paese, di controllo della fauna e di caccia, perché gli animali non sono esemplari equivalenti che possono essere ridotti o aumentati, ma creature viventi, senzienti e variegate, così come lo siamo noi umani, che purtroppo molto spesso pensiamo di avere potere di vita o di morte su questo pianeta.