E’ inutile dire che questo piccolo folletto del bosco è uno dei miei animali preferiti e che, sfortunatamente, si vede sempre meno dalle nostre parti, per tante ragioni, tra le quali anche la competizione con specie alloctone come lo scoiattolo grigio.
Lo scoiattolo rosso è infatti originario dell’Europa, mentre quello grigio è importato dal Nord America. Le sue dimensioni sono minori e tendenzialmente è meno curioso e più solitario del suo parente americano.
Ovviamente la competizione per le risorse con una specie aliena, in un territorio già fortemente antropizzato, non fa molto bene a questo piccolo animale. Come specie dovremmo riflettere a lungo sulle conseguenze ambientali delle nostre scelte, ma purtroppo molti uomini sembrano dimenticarsi che viviamo in un pianeta che condividiamo con una moltitudine di altre specie e tendono a pensare ed agire come se fossimo l’unico abitante che ha il diritto di popolare uno specifico territorio. Basta vedere l’atteggiamento verso gli orsi in Trentino, o le paure e le lamentele per l’aumentata popolazione di lupi in Europa.
Personalmente credo che, a prescindere dalla complessità di questi temi, il punto di fondo da cui far partire ogni ragionamento debba essere sempre lo stesso: siamo uno degli abitanti della terra, la condividiamo con tante altre specie e quindi ogni nostra azione dovrebbe andare nella direzione di preservare gli interessi di tutti. Non si tratta di “ismi”, come ambientalismo, animalismo, ecc… che spesso sconfinano nella presentazione irrazionale di idee radicali, ma di cercare un equilibrio nell’interesse di tutti e anche nell’egoistico interesse di noi stessi, perché se distruggiamo il mondo che ci ospita finiremo per distruggere semplicemente la nostra stessa esistenza.
